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Vuoi vivere più sano?

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Ci senti bene?

«Come?» – Chi fa spesso questa domanda probabilmente ha un problema di udito ed è anche in ottima compagnia, perché quasi tutti da bambini riusciamo a percepire suoni che da adulti non sentiamo più.

Qual è la causa principale del calo dell’udito?

La causa più banale e frequente è il tappo di cerume (che peraltro non è indice di mancanza di igiene perché la consistenza del cerume dipende in larga misura da fattori genetici). Spesso anche le malattie come le otiti dell’orecchio medio causate da un’infezione o la perdita improvvisa dell’udito compaiono senza motivo apparente.

Come si può prevenire?

Il rumore danneggia le cellule sensoriali dell’orecchio. Per questo è importante proteggersi bene fin da quando si è giovani. Ad esempio, se dopo una festa continua a sentire un brusio, lo si dovrebbe interpretare come un messaggio dell’orecchio interno che ci avverte che il rumore è stato troppo forte. In questo caso ci si può proteggere usando tappi auricolari fatti su misura da un tecnico specializzato nel settore. Il secondo punto importante è seguire un’alimentazione sana, fare movimento e dormire a sufficienza. In questo modo si mantengono in salute i vasi sanguigni assicurando un’irrorazione sufficiente dell’orecchio interno.

Come si riconoscono i primi segni di ipoacusia dovuta all’età?

Inizia a manifestarsi lentamente. Durante la conversazione a due non è un problema, ma lo diventa al ristorante, a tavola con gli amici o in una compagnia rumorosa, magari anche con una musica in sottofondo. Ci si dovrebbe sottoporre a un test uditivo anche se si è costretti ad alzare il volume della TV o non si riesce più a capire il proprio compagno di viaggio mentre si guida con il rumore del motore in sottofondo. Nell’ipoacusia dovuta all’età si sentono male soprattutto i suoni acuti.

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Quali esami sono consigliabili per una diagnosi precoce?

Per rilevare precocemente i problemi di udito nei bambini si dovrebbero sottoporre tutti i neonati a un esame specifico. Il test dovrebbe essere ripetuto prima dell’ingresso a scuola, preferibilmente da un otorinolaringoiatra. Inoltre dal 60esimo anno di età è consigliabile sottoporsi regolarmente a un controllo dell’udito.

Quali sintomi ci dovrebbero allarmare?

Il calo dell’udito dovrebbe essere sempre portato all’attenzione del medico. Si dovrebbe ricorrere urgentemente allo specialista in caso di perdita improvvisa dell’udito con o senza pressione sull’orecchio, tinnito acuto (acufene), «intorpidimento» o vertigini.

Un’app per il «test dell’udito» è in grado di fare una diagnosi?

No, anche se può dare indicazioni. Una diagnosi corretta richiede la visita di un otorinolaringoiatra che esegue un esame otoscopico, pulisce il canale uditivo e verifica la funzionalità dell’orecchio medio, la soglia uditiva e la comprensione del parlato.

Cosa aiuta in caso di calo dell’udito?

Suggerimenti

•   Prova gli apparecchi acustici nei luoghi in cui hai più difficoltà a sentire senza un ausilio uditivo, ad esempio in un ristorante molto affollato.

•   Se sono ben regolati gli apparecchi acustici non fischiano e trasmettono suoni molto nitidi. Se non garantiscono questa qualità devono essere regolati.

•   Fai verificare la regolazione degli apparecchi acustici da un otorinolaringoiatra.

•   Quando parli con le persone che hanno problemi di udito fallo lentamente e con un tono un po’ più alto.

•   A volte le persone che soffrono di ipoacusia vengono considerate erroneamente affette da demenza. In realtà non riescono a seguire i discorsi perché sentono male.

Dipende dalla causa. Se si è formato un tappo di cerume è sufficiente fare una pulizia del condotto uditivo da uno specialista (evitando il fai da te con i bastoncini ovattati). Se il calo dell’udito è lieve può essere utile seguire un programma di training acustico, se è forte è consigliabile applicare un apparecchio acustico in entrambe le orecchie. Poiché il cervello deve essere «addestrato» è consigliabile non aspettare troppo. Se il calo dell’udito è grave si può ricorrere a un impianto cocleare o eventualmente a un impianto uditivo nel tronco encefalico.

di Dott. Hans-Wolfgang Mahlo,

pubblicato in data 27.11.2020


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