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Litigare? Sì, ma nel modo giusto! Ecco come riuscirci in 6 passaggi

I conflitti non sono di per sé un male. Anzi, le coppie devono addirittura litigare, afferma il terapista di coppia Guy Bodenmann. L'importante è farlo in maniera costruttiva. Istruzioni in sei punti.

Uno/a dei due vuole andare in vacanza in montagna, l'altro/a al mare. Uno/a vuole avere bambini, l'altro/a no. Nelle relazioni di coppia ci sono spesso situazioni in cui le proprie esigenze differiscono da quelle del/della partner. A questo punto le possibilità sono due: parlarne o tacere e adeguarsi.

La seconda opzione è sempre la più sfavorevole, afferma il terapista di coppia Guy Bodenmann, che da anni studia questo tema all'Università di Zurigo. Ci sono persone che vogliono assolutamente evitare di litigare, perché forse non sono mai state abituate a farlo. "Mettono da parte le loro esigenze, per mantenere la pace." In caso di decisioni importanti o dell'accumularsi di tante piccole frustrazioni, possono addirittura esserci conseguenze per la salute, come emicranie o altre malattie croniche. Oppure la relazione finisce di punto in bianco, perché i due non si sopportano più.

Secondo Bodenmann le coppie dovrebbero pertanto affrontare i loro problemi, anche a costo di litigare. Di regola la frequenza dei litigi di coppia è massima tra i 30 e i 40 anni. I motivi principali sono l'educazione dei figli, l'economia domestica, le finanze e la gelosia. Un litigio non è tuttavia un problema grave. "Per funzionare nel tempo, ogni relazione ha bisogno di conflitti costruttivi." Ma come litigare in maniera costruttiva? Bodenmann elargisce sei consigli.

1. Scegliere il momento giusto

Ovviamente non tutti i litigi sono programmabili. Tuttavia se si vuole affrontare un tema delicato, una buona tempistica può essere di aiuto. Se il partner torna stressato dal lavoro, un litigio degenera più facilmente rispetto a quando entrambi sono rilassati. "Lo stress ha ripercussioni negative sulle relazioni in quanto tolleranza e magnanimità  sono molto minori", spiega Bodenmann.

Ma come capire quando è il momento giusto? Per questo occorre un po' di sensibilità. "Si tratta di comprendere lo stato d'animo dell'altra persona in quel preciso momento." Le coppie nella fase dell'innamoramento sono particolarmente brave in questo. Hanno infatti una spiccata sensibilità nei confronti del/della partner e sanno sempre cosa gli/le manca. Con il tempo, quando l'innamoramento si affievolisce, questa sensibilità va persa. Si è più concentrati su sé stessi e sulle proprie esigenze. "Ciò non significa però che non si possa riacquistare questa capacità, magari anche con una terapia di coppia."

2. Darsi tempo

Un litigio dovrebbe sempre essere visto come un incontro tra due persone, consiglia Bodenmann. Un incontro in cui entrambe si aprono e si spiegano reciprocamente a cosa danno importanza e perché. Ciò deve avvenire in una cornice e in tempo adeguati e senza interferenze esterne. È opportuno garantire entrambe queste premesse. La regola generale: "Gran parte delle relazioni si rompe, perché la coppia passa troppo poco tempo insieme e in più questi rari momenti vengono guastati dai litigi."

3. Un atteggiamento positivo

Molte coppie considerano il litigio una lotta di potere. Assumono fin dall'inizio questo contegno: "La mia esigenza è più importante", "è un mio diritto" o "gliela farò vedere". Ciò è tutt'altro che costruttivo, ammonisce Bodenmann. "È meglio cercare di capire cosa vuole l'altra persona, perché dà tanta importanza alla tal cosa e come trovare un compromesso."

4. Attenersi a determinate regole

Alcuni accorgimenti possono aiutare a far prendere una piega migliore al litigio. È meglio evitare di accusarsi a vicenda. In particolare frasi come "Fai sempre..." o "Non fai mai..." sono tabù per Bodenmann. L'esperto consiglia invece di argomentare, di spiegare come ci si sente, perché il comportamento dell'altro/a ci ha ferito o che cosa si vorrebbe dal/dalla partner.

5. Ascoltare bene

Durante un litigio si è spesso troppo concentrati sui propri argomenti, afferma Bodenmann. "Mentre la controparte reagisce ai nostri rimproveri, stiamo già pensando a come ribattere." Se entrambi parlano e nessuno dei due ascolta, non si arriva a nessuna soluzione.

6. Trovare una soluzione

La frequenza e i motivi dei litigi di una coppia non dicono nulla sulla qualità della relazione. È molto più significativo invece il modo in cui finisce il litigio, spiega Bodenmann. La collera induce spesso a dire cose che feriscono. Le coppie felici fanno però tutto il possibile per rimediare. Quelle infelici attingono invece a piene mani a questi argomenti offensivi, mirano intenzionalmente alle vulnerabilità dell'altro. E dopo non chiedono scusa. Gli sforzi per rimediare sono invece di enorme importanza. "Si dice che per ogni affermazione negativa ne occorrono cinque positive."

Affinché un litigio finisca in modo costruttivo, l'esito deve essere soddisfacente per entrambi. Allora si va in montagna o al mare? Ci sono questioni che possono essere risolte con un compromesso. E dunque quest'anno si va in montagna e l'anno prossimo al mare. Altre questioni, come quella se avere bambini, sono più difficili da risolvere. Ma forse una delle due persone della coppia è disposta ad adeguarsi? "Su questo bisogna tuttavia riflettere bene e discutere a fondo, afferma Bodenmann. Altrimenti uno dei due finirà col sentirsi frustrato. La questione potrebbe anche risolversi con la presa di coscienza che non c'è soluzione. A quel punto le coppie dovrebbero chiedersi cosa significa questo per la loro relazione.

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di Deborah Bischof,

pubblicato in data 06.10.2022, modificato in data 31.08.2023


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